Toxoplasma gondii è un protozoo parassita che può colpire sia gli animali che l’uomo. Possono esserne bersaglio mammiferi, uccelli, rettili e molluschi, ma soltanto nei felini - in particolare nel gatto riesce a completare il suo ciclo vitale raggiungendo una forma potenzialmente dannosa: le oocisti. Queste vengono emesse nell’ambiente esterno dal gatto attraverso le feci, e possono arrivare a contaminare gli alimenti.
L’infezione da Toxoplasma dà origine alla patologia nota come toxoplasmosi. Nelle persone sane la malattia decorre generalmente in modo asintomatico o con semplici sintomi influenzali. Per soggetti debilitati e in donne in stato di gravidanza la toxoplasmosi può comportare invece conseguenze più gravi. In particolare nelle donne in gravidanza può essere causa di aborto, malformazioni o gravi lesioni cerebrali del feto.
I soggetti che entrano in contatto con il parassita sviluppano una risposta immunitaria che li protegge da successivi contatti. Il soggetto che ha già contratto la toxoplasmosi ne è quindi immune per tutta la vita.
Una possibile via di infezione è attraverso il contatto con il suolo o con le feci di gatto durante le attività di giardinaggio, di cura dell’orto oppure durante le operazioni di pulizia della lettiera del gatto stesso.
Durante lo svolgimento di queste attività, il rischio è di venire a contatto con materiale infetto e successivamente portare le mani a contatto con la bocca.
Un’altra possibile via è l’ingestione di frutta e verdura crude o mal lavate, contaminate da oocisti.
Tuttavia la via di trasmissione prevalente è il consumo di carne cruda o poco cotta. Nella carne possono infatti essere presenti cisti muscolari che si originano a partire dai bradizoiti, un'altra forma vitale del ciclo del Toxoplasma negli animali a sangue caldo.
In Europa si stima che circa il 50-80% della popolazione sia entrato in contatto con il parassita, anche se negli ultimi anni le positività sono diminuite.
La diminuzione potrebbe essere correlata al generale miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie degli allevamenti intensivi e degli standard di sicurezza alimentare. Questo calo di presenza di Toxoplasma in allevamento ha contribuito a ridurre il rischio veicolato dal consumo di carne.
In Italia, circa il 60% delle donne in gravidanza non è mai entrato in contatto con il parassita ed è quindi a rischio di contrarla proprio in questa fase delicata.
Gli alimenti che sono più spesso implicati in casi di toxoplasmosi sono:
Particolare attenzione va data agli alimenti pronti per il consumo che possono essere soggetti a cross-contaminazione:
Il gatto è il serbatoio naturale per Toxoplasma gondii, ma di per sé ha un ruolo marginale nella trasmissione diretta della parassitosi. Allontanare il gatto domestico è una misura non necessaria.
Per una maggior sicurezza però puoi adottare le seguenti precauzioni:
Purtroppo non è possibile riconoscere gli alimenti contaminati da microrganismi patogeni:
gli alimenti inquinati non presentano infatti alterazioni di colore, odore, aspetto o sapore.
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per ridurre il rischio di contrarre malattie di origine microbiologica trasmesse dagli alimenti.